SIMONETTA ACQUAVIVA
Una donna speciale… Una mamma per tutti!
Simonetta Acquaviva nasce a Venezia il 22 agosto 1944 e dopo un girovagare per l’Italia si trasferisce definitivamente a Pescara nel 1983. Impiegata presso l’Ufficio delle Imposte dirette ora Agenzia delle Entrate, lascia il lavoro a febbraio del 1984 per dedicarsi completamente alla famiglia e alla sua adorata figlia Michela provata nella salute.
Proprio a Pescara, durante un incontro in preparazione alla Cresima di Michela, conosce Graziella Prestifilippo, oblata apostolica del Movimento Pro Sanctitate che le fa conoscere il Movimento.
Dal 1986 segue con assiduità il Movimento ed è rapita dalla dolcezza e dagli insegnamenti del suo Fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Crede nella santità del mondo e fa del concetto di fraternità la sua ragione di vita. Nel 2000 entra a far parte del Coro Liturgico del Movimento e nel 2002 decide con gioia di diventare associata.
È stata sempre una donna impegnata e volenterosa, non solo in ciò che riguardava le persone a lei più care, ma anche per tutto ciò che la circondava, i problemi e disagi sociali a cui non riusciva ad essere indifferente, come dimostra il suo interessamento, tra i tanti, alla causa di Emergency.
Ha amato le cose belle della vita, partecipando anche a tanti eventi artistici, di spettacolo, e a molte manifestazioni culturali… ricavandone ricchezza umana, sociale e prezioso contributo alla sua già meravigliosa personalità.
Eccola: una donna visibilmente serena, certa di vivere pienamente la sua esistenza, è stata speciale in particolare per il suo essere “mamma”.
Simonetta ha amato sua figlia Michela in maniera totale e intelligente. Per lei il senso di famiglia era essenziale e lo spargeva ovunque! In lei si possono sintetizzare i punti del “codice della fraternità” ideato proprio da Giaquinta, tra i quali: considerare ogni uomo che ci passa vicino come nostro fratello; sorridere molto, poiché il sorriso crea ambiente; non rendere difficile ciò che è facile, e molto altro ancora.
Nel centro operativo di Pescara era sempre pronta a collaborare per sopperire a qualsiasi bisogno o necessità, preoccupandosi di dare il proprio aiuto materiale e spirituale anche a tanti giovani, come se fossero tutti suoi figli. Si rendeva volentieri disponibile ad accompagnare chiunque avesse bisogno di un passaggio, dava il suo gioioso contributo alla preparazione anche culinaria degli incontri e delle tante iniziative del Movimento, e offriva la sua esperienza e ciò in cui credeva a servizio degli altri, donando una parola di conforto, un sorriso amichevole e gesti discreti di aiuto concreto. Pronta ad aiutare, a supportare, a comprendere, a lottare come una “leonessa” per i suoi cari e per tutti gli amici… e lo faceva con amore e dedizione. Anche con la sorella Daniela più piccola di lei è stata mamma “vivace”.
Aveva un grande dono: saper donare amore senza chiedere niente in cambio. Amava la vita e in comunione con il Padre accoglieva gioie e sofferenze con sapienza semplice e “fattiva”.
Ad un certo punto del suo cammino terreno deve affrontare anche un tumore che però non riesce a frenare per nulla la sua innata vitalità e la sua amorevole premura verso tutti. Simonetta ha combattuto con la malattia per quasi dieci anni, in silenzio, affidandosi alla preghiera, senza mai che nessuno si rendesse conto di quello che stava affrontando. Non ha, infatti, voluto condividere il suo dolore con chi le stava accanto perché non voleva che gli altri soffrissero per lei: la sua “testardaggine” e la sua forza per superarlo erano proprio il sorriso e la tranquillità delle persone amate, soprattutto quelli di Michela, la sua “brunetta” e del marito Orazio, il “Leoncio”; della sua sempre piccola sorella “patata” Daniela, e di suo marito Tonino, “Morbidone”.
Torna alla casa del Padre il 4 marzo 2008, dopo essersi preoccupata dettagliatamente e serenamente di tutte le problematiche e faccende familiari, e dopo aver preparato sua figlia Michela affidandole un compito importante (quello di “tenere a bada” il papà).
Tra le incombenze lasciate al marito dopo la sua nascita al cielo sarà anche quella di donare una offerta generosa per la “prima pietra” dell’Oratorio Sacro Un sogno nel cuore: tutti santi, tutti fratelli che il Movimento stava realizzando per il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta. Grazie!
Simonetta per noi: volto semplice e straordinario della santità…
Non hai mai avuto paura di lasciare la vita terrena perché sicura che una volta salita alla casa del Padre avresti potuto continuare a “lavorare” e a tenere “sotto controllo” tutta la tua famiglia.
Nei nostri cuori e nelle nostre menti i valori per cui hai tanto combattuto: l’amore e il rispetto per il prossimo, l’allegria, la fiducia e soprattutto l’ottimismo. Questo sei Simonetta per noi: mamma unica, amica sincera, sorella insostituibile che ami il prossimo più di te stessa.
Chi l’ha conosciuta sa bene cos’è che la renderebbe più felice: pensare a lei sorridendo!