Quando sembra che tutto sia predestinato, arriva Gesù che dice: “Se vuoi” … è un’affermazione che ci spiazza, un Dio che ci lascia liberi… Il “se vuoi” apre strade, invita a scegliere nella libertà. Lui chiama sempre ma mai impone, cosa rispondiamo? Liberi di dire “no” ma anche di pronunciare un “sì” che dona senso e gioia alla nostra vita. Siamo già così adulti da poter scegliere? Eppure Dio si fida, e noi siamo pronti a fidarci di Lui?
Il Signore non è un prepotente e segue quella grande legge per cui l’amore si offre, non si impone: il Padre e Gesù non impongono l’amore, non obbligano in forma coattiva, l’amore lo propongono, lo offrono.
È lecito affermare, solo per il fatto che Dio propone e offre l’amore, che Egli sia poi indifferente al risultato?
Quando il Signore fa un’offerta sa quello che fa; e quando riceve una risposta negativa si rattrista (cfr. Lc 18,23), il che dimostra che Gesù è interessato alla nostra risposta positiva. La chiamata, la proposta, l’offerta sono una chiamata, una proposta, un’offerta non coattive ma libere, appunto perché l’amore per essere tale è libero. Non è che il Signore perché non usa forme coattive è indifferente alla risposta positiva di ognuno di noi…
Ogni volta che io non accetto l’Amore io contristo il cuore di Cristo. Quando il giovane ricco dice di no (Luca cap. VIII) ‑ il testo dice esplicitamente che il giovane si allontana triste – appare chiaramente che anche il Signore se ne dispiace e non si possono spiegare le espressioni che vengono dopo senza una profonda amarezza del suo cuore.
Quando Gesù invita i convitati alle nozze perché vengano a pranzo c’è chi va da una parte e chi dall’altra, e chi ha comprato i buoi e chi il terreno, e così via e nessuno vuole aderire all’invito. Il Signore si rattrista: sono stati invitati, non ne erano degni (Mt 22,8).
Quando Giuda rinnega la sua chiamata, la sua vocazione, Cristo afferma: era meglio per lui se non fosse mai nato (Mt 26,24).
E quando Cristo «violenta» Paolo, lo minaccia ma contemporaneamente lo supplica: «non fare come il cavallo che vuole resistere al pungolo, abbandonati alla grazia» (cfr. At. 9,5)…
Il Padre è Colui che ci chiama per i suoi piani d’amore, a noi la risposta positiva. Si tratta di vedere quale sia questa proposta di amore da parte di Dio e quale deve essere la nostra risposta.
Guglielmo Giaquinta, La chiamata