Siamo fragili e spesso non corrispondiamo pienamente al piano di Dio pensato per noi, se il vaso che egli ha modellato si guasta, come capita in mano al vasaio, egli rifà un altro vaso, come ai suoi occhi pare giusto. (cfr. Ger 18,4)
Quale sentimento suscita in te la pazienza e la misericordia che Dio ha nei tuoi confronti?
Se il Signore dall’eternità ha cullato il piano della mia anima e poi io nel tempo ho tradito, ho fallito, distrutto questo piano?
Non dimentichiamo che il piano di Dio nasce dall’«hesed»: l’amore preveniente, comunicativo ma misericordioso. Quindi non un piano geometrico ma adattato alla nostra povera realtà creaturale, cioè di creature fallite, ma un piano «dolcemente duttile» capace, cioè, di abbracciare quelle che sono le nostre piccole infedeltà.
Come una mamma che ama il suo bambino non vede distrutto l’amore del figlio verso di lei per i piccoli capricci che il bambino può fare, perché comprende che al di là di quei capricci c’è ancora l’amore e che forse essi stessi sono espressione di amore, così è Dio nei nostri confronti. L’«hesed» misericordioso ha un piano nei nostri confronti che sa riparare, come un buon artista, da eventuali falli. E anche nell’ipotesi che noi avessimo realmente distrutto tale piano, l’amore infinito di Dio ne ha pensato un secondo…
Noi siamo accompagnati dall’amore preveniente, comunicativo e misericordioso di Dio, di un Dio che è come il grande direttore di una orchestra che è questo mondo. Grande direttore e insieme compositore: Egli dà il tono e la voce ai singoli orchestranti, e anche se per ipotesi c’è qualche stonatura sa ricomporre tutto, e l’armonia e la melodia procedono intatte. Sta a noi evitare le stonature e sfruttare sanamente questa onnipotenza dell’amore.
Guglielmo Giaquinta, La chiamata