Fa bene al cuore sapere che il Signore sussurra a ciascuno di noi: “Ti ho amato di amore eterno” (Ger 31,3), “Ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni” (Is 43,1).
Cosa suscita in te questa Parola? Hai mai pensato che il piano di amore è già scritto dentro di te? Chi ti sta aiutando a scoprirlo? Quali passi stai facendo?
Dio è presente in noi e noi siamo presenti in Lui per cui, l’atto di amore di Dio verso di noi diventa un dialogo di amore, il nostro dialogo, il mio dialogo di amore.
Possiamo quindi definire la vocazione, la chiamata, come la modulazione, cioè una specificazione del dialogo ininterrotto di Dio con le sue creature, dialogo quanto mai differenziato, variegato, specificato: ciascuno di noi ha il suo dialogo. Dal che segue che noi non dobbiamo cercare il nostro cammino, la nostra strada come un qualche cosa che è al di fuori di noi, bensì scoprire la nostra chiamata, la nostra vocazione che sta dentro di noi, perché noi nasciamo con una personale specifica chiamata che è una vocazione voluta da Dio dall’eternità.
Una delle scoperte più interessanti della moderna biologia è che ciascuno nasce con un proprio codice genetico (con i capelli neri, biondi ecc., con un certo tipo di occhi ecc) che poi si svilupperà.
Anche in ordine soprannaturale noi nasciamo con il nostro codice genetico soprannaturale. Portiamo dentro di noi, fin dal primo momento del nostro essere, il piano del domani; il Signore lo ha previsto e lo ha attuato in nuce, in bozzolo dentro di noi perché poi questo bozzolo si sviluppi e costituisca il domani. Da ciò la necessità di scoprire il piano di Dio su di noi, di cogliere le divine modulazioni del dialogo di Dio con noi, per conoscerci intimamente, per ascoltare dentro di noi la voce di Dio. Gli altri non possono, e non devono condizionare il cammino, la chiamata che nasce da Dio, perché Dio per ciascuno, questa chiamata, l’ha pensata, voluta e stabilita dall’eternità e poi l’ha attuata nel tempo.
Guglielmo Giaquinta, La chiamata