Mi capita spesso di guardare il cielo e immaginare che le persone che hanno lasciato questo mondo possano osservarci abbassando lo sguardo. Proprio un incontro di sguardi è quello che oggi il tempo presente ci chiede…
Attraverso le mascherine parlano gli occhi, parla la voce, parlano i nostri modi di fare.
E in questa estate dobbiamo davvero allenare lo sguardo per captare quello che l’altro ci vuole dire… Qualcuno dice che la quarantena proseguirà ancora per un po’, forse sarà così. Personalmente vorrei aver imparato a soffermarmi di più e meglio davanti a chi incontro, davanti a Colui che mi ama, davanti ad ogni bisogno che non viene espresso. Ecco cosa cerco in questa estate che rimarrà unica nella vita di ciascuno, cerco uno sguardo capace di stupirsi, commuoversi e condividere. E, come succede spesso, penso al mio lavoro dove sguardi così li incontro ogni giorno nei bambini che non hanno paura di esprimere sentimenti ed emozioni. Ecco da chi devo imparare: i bambini. A loro devo e dobbiamo un mondo migliore, un mondo davvero capace di amare e di ricominciare. Qualche anno fa un amico sacerdote a cui confidai il mio desiderio di consacrazione mi disse: “Il tuo sì è la dimostrazione che Dio continua, nonostante tutto a fidarsi dell’uomo” e allora è ora di ripagare la fiducia di Dio con l’impegno di uno sguardo felice e pronto a mettersi a servizio perché la nostra società possa davvero ricominciare a vivere pienamente.
Adria Coppola