Domenica 24 gennaio, III domenica del Tempo Ordinario, abbiamo celebrato la Domenica della Parola. Papa Francesco l’anno scorso l’ha istituita per sensibilizzare ogni cristiano al dono che ci viene consegnato ogni qualvolta decidiamo di metterci in atteggiamento di ascolto e di conversione. Quanta ricchezza! È Dio che parla, è il mio Signore che indica la via, che scuote, accarezza, dice la verità di me e del mondo, è il mio Tutto che dona passi di vita e di eternità. Parola efficace, forte, presente… mai banale, mai retorica, mai superficiale ma profonda, attuale e intramontabile. Il tema di quest’anno, preso dalla lettera di San Paolo ai Filippesi: “Tenete alta la Parola di Vita” per me è un invito a rimetterla al centro, a donargli un posto unico, insostituibile, a tuffarmi nell’amore di un Dio che continua a dirmi: “Tu sei prezioso ai miei occhi”.
Ma oggi mi chiedo: la Chiesa, ogni cristiano, tiene alta la Parola di Vita? Con questa sollecitazione scorgo come un quadro che ha bisogno di liberarsi di contorni inutili, di cornici che pongono ostacoli al soffio dello Spirito, di colori smorti. Che nome possiamo dare a tutto questo? Forse preghiere senza preghiera, ascolto della Parola senza vita vissuta, devozionismi senza relazione con Dio?
“Tenete alta la Parola di Vita” … se la fisso come si guarda l’Amato, se la leggo e lascio che Dio dialoghi con me, se l’accarezzo e la bacio come facessi con una persona – e che Persona! – forse la terrei alta, cioè capace di zoomare sulle situazioni quotidiane e farmi trovare il senso, l’orientamento, il discernimento, la gioia di una vita impregnata di Parola. Un giorno senza Parola è un giorno senza Incontro, è un giorno che ha i toni della notte, è un giorno di solitudine immensa. In questo tempo di pandemia, dove le relazioni sono controllate, difficili e soffriamo per tutto il “distanziamento”, siamo chiamati ad avvicinarci al Signore, a “perdere tempo” con il Signore del tempo e della storia, a relazionarci con Lui e lasciarci afferrare da parole come: “Io sono con te”, “Io ho vinto il mondo”, “Vieni e seguimi”. Vieni e camminiamo insieme in questo tempo così assurdo ma ricco della mia Presenza… “questo è il tempo favorevole” … ogni tempo lo è perché è il tempo in cui la Parola si incarna nel cuore di chi vuole esserci in ogni situazione della vita ed essere benedizione, carezza, cura per i fratelli, con la creatività dell’amore e della donazione consegnataci dallo Spirito Santo ogni volta che lo invochiamo con forza e abbandono.
Maria Francesca Ragusa