“Tu eri dentro di me, e io fuori. E là ti cercavo”. Quante volte ci chiediamo: “dove cercare il Signore? Perché non si fa sentire?” Nell’attesa di eventi speciali procrastiniamo l’incontro…Dio lo si cerca dentro il cuore, in noi, nella nostra esistenza . “Io sto alla porta e busso” … sono pronto ad aprire? A dialogare con Lui? A rispondere alla sua chiamata all’amore?
Per attuare la mia vocazione, il Signore agisce in me e mi dà la forza e le virtù necessarie in modo che io possa arrivare alla pienezza del Suo progetto di amore, e giungere così alla chiamata all’amore…
Sono queste le tappe della vocazione di un Dio presente dentro di noi, un Dio che ci chiama, che agisce dentro di noi per la sua potenza, che ci dà la forza, che ci indica la meta. Come possiamo allora dire che Dio è lontano da noi? Dio è in noi e noi siamo in Lui.
La Trinità è realtà in dialogo: il Padre che chiama e il Figlio risponde. Il Padre chiama: «Amore», il Figlio risponde: «Amore», ambedue queste voci si fondono e c’è una terza voce che risponde: «Amore», è lo Spirito.
Dio è presente in noi e noi siamo presenti in Lui per cui, l’atto di amore di Dio verso di noi diventa, come nella Trinità, un dialogo di amore, il nostro dialogo, il mio dialogo di amore.
Possiamo quindi definire la vocazione, la chiamata, come la modulazione, cioè una specificazione del dialogo ininterrotto di Dio con le sue creature, dialogo quanto mai differenziato, variegato, specificato: ciascuno di noi ha il suo dialogo. Dal che segue che noi non dobbiamo cercare il nostro cammino, la nostra strada come un qualche cosa che è al di fuori di noi, bensì scoprire la nostra chiamata, la nostra vocazione che sta dentro di noi.
Guglielmo Giaquinta, La chiamata